CURIOSITÀ

ERBEZZO

Antico comune cimbro, Erbezzo è un grazioso centro climatico della Lessinia, posto a 1118 metri d’altitudine. Gran parte del suo territorio è inserito nel Parco Naturale Regionale della Lessinia. Ricco di sterminati e verdi pascoli montani, è un paese ad economia mista, che si regge su due settori: uno, molto prospero, costituito dall'allevamento del bestiame da latte, ed un altro emergente, il turistico, che può contare su un ambiente naturale fra i più belli della Lessinia.
Chiuso ad est e ad ovest dal Vajo dell’Anguilla e dal Vajo dei Falconi, lascia Verona a sud e confina a nord direttamente con il Trentino con il quale ha in comune molte bellezze paesaggistiche. Il suo territorio è molto vario e si sviluppa tra i 700 e i 1765 metri di Castelberto, la sua punta più alta, una roccia molto caratteristica a picco sulla VaI d’Adige. Da qui parte un'importante e rinomata pista per lo sci nordico, la Translessinia, che si estende per 18 km. sino a raggiungere la località di San Giorgio. Erbezzo è un luogo di soggiorno ideale per gli appassionati della natura, che possono riscoprire il piacere del contatto diretto con un ambiente incontaminato, dove le stagioni hanno mantenuto intatti i colori intensi e Forti in tutta la loro prepotente e selvaggia bellezza.
Inoltre questa località consente agli animi più romantici di andare a spasso nel tempo, facendo rivivere usi, costumi e tradizioni artigianali antiche: proprio nel periodo estivo dell'alpeggio, è possibile assaggiare il tipico formaggio Monte Veronese, il burro e la ricotta, prodotti ancora nelle malghe, come una volta. Per gli sportivi non mancano i motivi d’interesse: il nuovo Palalinte è pronto ad ospitare gli atleti del Volley, del Basket o anche del Calcetto a cinque. Per chi, invece, vuole fare sport all'aperto è disponibile un bel campo da tennis. Sono poi da segnalare i percorsi per escursioni a piedi, a cavallo o in mountain-bike; per gli amanti del brivido, invece, c'è la possibilità di praticare il parapendio. Non va dimenticata la tanto conosciuta ed apprezzata arte culinaria con il piatto tipico più caratteristico, gli "gnocchi alla malghese".

SENTIERO E5

Il sentiero europeo E5 è un sentiero europeo che dalla costa dell'Atlantico in Bretagna (Francia) attraversa le Alpi passando per Svizzera, Germania, Austria e raggiunge l'Italiaterminando secondo progetto a Venezia. Il percorso totale è di 3200 km. Attualmente il tratto Verona-Venezia non è definito, per cui il sentiero al momento termina all'Arena di Verona.

La parte più comunemente percorsa è quella che dal Lago di Costanza raggiunge Verona: un percorso di 600 km per il quale sono mediamente necessari per un buon camminatore circa 30 giorni di cammino. Tale tratto fu definito da Hans Schmidt di Sonthofen e realizzato interconnettendo sentieri esistenti dalla Federazione Europea Escursionisti he lo inaugurò il 2 luglio 1972.

Nonostante il sentiero attraversi anche zone rocciose con alte cime, non è necessaria alcuna esperienza di scalata.

FONTE:https://it.wikipedia.org

Il 2 luglio 1972 a Costanza sull'omonimo lago, il Dr. h.c. Georg Fahrbach fondatore della Federazione Europea Escursionismo inaugurò i primi due sentieri europei dei sei allora progettati: Il n. E.1, MARE DEL NORD-LAGO DI COSTANZA-GOTTARDO-MEDITERRANEO (Capo Nord - Capo Passero di Siracusa) e il n. E.5, LAGO DI COSTANZA-BOLZANO-VERONA-ADRIATICO (Costanza - Venezia).

Nessuno allora pensava al grande successo che avrebbero riscosso queste due grandi vie di comunicazione tra il nord ed il sud d'Europa.

Le prime guide dei sentieri risalgono al 1973 con riedizioni aggiornate per garantire all'escursionista il potersi mettere in cammino tranquillo e fiducioso.

Il sentiero E.5 deve il suo studio di base, al sig. Hans Schmidt, che in una lettera-memoriale, scritta in occasione del ventesimo anno di fondazione, in breve, così racconta:

“Avevo sempre desiderato recarmi a piedi da Sonthofen, località germanica ove vivo, a Colterenzio/Schreckbichl in provincia di Bolzano, ove trascorro da anni le mie vacanze.

Nel mese di luglio 1969, dopo nove giorni di entusiasmante cammino, ho attraversato le Alpi ed ho finalmente esaudito questo desiderio ma allora, non avevo pensato neppure lontanamente che questo percorso potesse diventare un giorno parte di una delle vie escursionistiche europee più note ed apprezzate, tornato a casa, scrissi per un giornale locale un breve reportage di questa mia esperienza, ed esso capitò nelle mani del presidente della Associazione dei Circoli Escursionistici Tedeschi, una delle maggiori, per numero di iscritti di tutta Europa.

Pochi giorni dopo ricevetti l’invito a partecipare alla conferenza internazionale indetta per fondare l’Associazione Europea Escursionisti. Accettai senza riserve di tracciare un sentiero che congiungesse il lago di Costanza all’Adriatico. Non mi venne imposto il percorso e quindi mi buttai con entusiasmo a svolgere questo compito.

Così è iniziata la “storia” del Sentiero Europeo E.5, un percorso che dopo oltre vent’anni ha subito pochissime modifiche.

Non si tratta di una passeggiata ma è una lunga camminata che impegna fisico e psiche.

Il 2 luglio 1972, a Costanza venne aperto ufficialmente il sentiero che collega Costanza a Verona noto con la sigla internazionale E.5”

Hans Schmidt con certosina pazienza ha curato e ricercato il suo originario sviluppo, sempre accompagnato, da uno stuolo di "padrini" ovvero di amici che da subito ne hanno concretizzato la segnaletica, collaborando attivamente con il padre fondatore di questo sentiero europeo.

I "Padrini" sono consociati in una associazione denominata "Associazione dei padrini del sentiero E.5", questi segna sentieri percorrono annualmente il tratto di E.5 a loro assegnato e ne controllano lo stato, lo risistemano, ripristinano parti danneggiate, lo segnalano a dovere o ritoccano segni già esistenti, ecc.

Dall’anno 2000 il Sentiero Europeo E.5 si è allungato verso nord spostando il punto di partenza sulle coste del mare del nord in Francia a Ponte De Raz (località inserita dall’Unesco da preservare). Il suo cammino si snoda verso sud toccando località famose come Moint Saint Martin, sfiorando appena la città di Parigi, attraversando Digjione e quindi ricollegandosi al punto iniziale a Costanza sull’omonimo lago. Il Sentiero Europeo E.5 si sviluppa per 10 giorni fuori da territorio Italiano ed addirittura i primi tre giorni sono di amene passeggiate in territorio Svizzero, prima di entrare in Austria.  E nei sei giorni successivi il sentiero transita anche in Germania, per poi avvicinarsi al Passo del Rombo. Il tratto Italiano si evidenzia  per   una serie di piacevoli escursioni in luoghi di grande suggestione e bellezza, da Passo del Rombo a Verona, ricordando che comunque è una escursione in montagna di molti giorni con tutti i problemi che possono verificarsi. Il Sentiero Europeo n.5 è studiato in modo tale da poter essere percorso senza mezzi tecnici e particolari, quali corde, picozze, ramponi, moschettoni ecc. ecc. Non presenta tratti di arrampicata vera e propria, ma solo percorsi escursionistici nei suoi vari gradi di difficoltà. Si tenga comunque presente che l'escursionismo richiede doti fisiche e psichiche atte ad un attraversamento talvolta d'alta montagna. E' indispensabile che l'escursionista non sottovaluti mai la montagna e meno che meno si sopravvaluti. Una nebbia improvvisa, un freddo inaspettato potrebbe essergli fatali. E' indispensabile oltre alla preparazione psicofisica anche un idoneo equipaggiamento, scarpe e scarponi sempre con suole adatte, abbigliamento protettivo per la pioggia ed il freddo, materiale di riserva e scorta. Si ricordi che spesso il trekker o escursionista che dir si voglia, bagnato dalla pioggia, deve raggiungere un rifugio che per quanto ospitale non è la propria casa, li dovrà cercare di asciugarsi e di asciugare il proprio vestiario non sempre con successo.

Questa escursione che sembra svilupparsi a ridosso delle nostre piccole e grandi città , nella realtà è un'avventura vera e propria da gustare, da vivere e da ricordare.

Al giorno d'oggi è sempre più difficile trovare escursionisti in grado di disporre del tempo necessario per attraversare l'Europeo n.5 dal Passo del Rombo a Verona. Servono una ventina di giorni di cammino.

In questa descrizione del tratto Italiano si è preferito suddividere l'itinerario in tre parti: Il tratto settentrionale, quello centrale e quello meridionale. Nulla toglie all'importanza del sentiero Europeo questa suddivisione ma anzi permette all'escursionista di predisporre nel tempo per la realizzazione dei vari tratti.

La suddivisione tiene conto principalmente della possibilità di spostamento con i mezzi pubblici in modo che ogni escursionista sia autonomo es. un escursionista che da Verona volesse percorrere  il tratto centrale potrà partire dalla stazione ferroviaria e raggiungere Bolzano da dove inizierà la sua escursione di cinque/sei giorni con tappa a Lavarone da dove, con l'autobus della Atesina, rientrerà a Trento e dalla stazione ferroviaria di quest' ultima località con il treno nuovamente a Verona. Le tappe sono le seguenti:

A tappa settentrionale:

1° giorno Passo del Rombo - Moso; 2° giorno Moso Pfander; 3° giorno Pfander - Punta Cervina; 4° giorno Punta Cervina - Rif. Merano; 5° Giorno Rif. Merano - Bolzano.

B tappa Centrale:

1° giorno Bolzano - Redagno; 2° giorno Redagno - Cauria; 3° giorno Cauria - Faver; 4° giorno Faver - Palù d. Fersina; 5° giorno  Palu d. F. - Levico; 6° giorno Levico - Lavarone;

C tappa meridionale:

1° giorno Lavarone - Passo Coe; 2° giorno Passo Coè - Rifugio Lancia; 3° giorno Rif. Lancia - Rif. Papa; 4° giorno Rif. Papa - Campogrosso; 5° giorno Rif. Campogrosso - Giazza;  6° giorno (eventuale rientro a Verona mezzo autobus) Giazza - Ponte di Veja; 7° giorno Ponte di Veja - Verona..

1° giorno: Passo del Rombo - Corvara - Moso.

(11° tratto settentrionale. Prov. BZ) • 11° giorno da Costanza.

Appena superata la grande porta del confine si prende a sinistra e dopo circa duecento metri una scalinata porta nella conca superiore della Valle del Rombo.

Si scende per un'ora circa fino a ricongiungersi con la strada del Passo del Rombo nei pressi di Malga Belprato. (in caso di maltempo sulla vicina strada la locanda Hochfirst può fornire ristoro). Sulla strada per circa quattrocento metri v verso valle e poi a destra sui ripidi prati fino ai masi Egg abitate ed attraversato e costeggiando il torrente Passirio si entra a Corvara in Passirio (m. 1419), dove due locande possono fornire alloggio e vitto. Da Corvara si segue la strada che porta verso valle a sinistra si imbocca il nuovo sentiero che in poco tempo conduce  a Mezza Costa e Moso dove si possono trovare ottime possibilità di pernottamento e ristoro.

2° giorno: Moso - Stulles - S.Leonardo - Pfandler Alm.

(12 tratto settentrionale. Prov. BZ) • 12° giorno da Costanza

Il tratto che da Moso passa per Stulles causa dell'aumento del traffico stradale è stato spostato sul versante nord della valle. Da Moso si segue il sentiero n.10, dopo la prima galleria si sale il muro di sostegno della strada, attrezzato con una scalinata di roccia e quindi si sale su di un piacevole sentiero parte in bosco e parte su prato, costeggiando delle fattorie  fino all'imponente maso Wieserhof dove poco distante un ampio tornante della strada porta al paese di Stulles, punto più alto di questo percorso. Si prosegue sul sentiero n.9 fino ad incrociare la strada del Passo del Giovo seguendola ed utilizzando alcune scorciatoie si entra in S.Leonardo. Da S.Leonardo si imbocca la strada in direzione del bosco che sale alla scuola, sentiero n.3 fino ad un capitello da dove inizia il sentiero n.1 ed in breve in continua e leggera salita si raggiunge malga Pfandler. Il percorso è ampiamente panoramico e permette ampie vedute sulla Valle Passiria.

(Variante: Moso - S.leonardo - Pfandler Alm. Rif. Punta Cervina)

(13° tratto settentrionale. Prov. BZ) •

Se in una giornata di tempo particolarmente favorevole, l'escursionista vuole raggiungere il Rif. Punta Cervina e pernottarvi, guadagnando un giorno, può usufruire del servizio autobus con partenza ogni mezz'ora da Moso fino a S.Leonardo. Questa soluzione permette di risparmiare ben tre ore, tre ore e mezza ma sacrifica un percorso di particolare bellezza.

A S.Leonardo dalla stazione d'arrivo dell'autobus si imbocca la strada in direzione del bosco, sentiero n.3, fino ad un capitello da dove inizia il sentiero n.1. Ripidamente si sale attraverso pascoli e bosco alla malga Pfandler dove inizia un tratto molto duro ed esposto al sole che porterà l'escursionista dalla quota di m. 1345 alla quota di m.1983 del Rif. Punta Cervina. Si imbocca un sentiero che sale rapidamente attraverso un costone boscoso. Salendo, alle spalle del Monte Sega, il sentiero costeggia pendii e boschi in direzione sud, offrendo ampi panorami e gradevoli viste di fioriture. si sorpassano le malghe Mahdalm e Hintereggalm (entrambe con possibilità di ristoro), si raggiunge la conca di Rif. Punta Cervinia e sempre in salita il Rif. Punta cervina dove si può alloggiare.

Questo percorso permette di godere di un ampio panorama sulla bella valle del Passirio.

3° Giorno: Pfandler Alm. Rif. Punta Cervina

14° tratto settentrionale. Prov. BZ) • 13° giorno da Costanza.

Una tappa molto esposta e totalmente in salita, che richiede cautela e preparazione. Lasciato Pfandler Alm. si imbocca un sentiero che sale rapidamente attraverso un costone boscoso. Salendo ripido alle spalle del Monte Sega, il sentiero costeggia pendii e boschi andando verso sud, offrendo ampi panorami e gradevoli viste di fioriture. si sorpassano le malghe Mahdalm e Hintereggalm (entrambe con possibilità di ristoro), si raggiunge la conca di Rif. Punta Cervinia e sempre in salita il Rif. Punta cervina dove si può alloggiare.

4° Giorno: Rif. Punta Cervina - Punta Cervina - Lago di S. Pancrazio - Rif. Merano

15° tratto settentrionale. Prov. BZ) • 14° giorno da Costanza.

Questo tratto di sentiero Europeo n.5 è consigliabile percorrerlo con il bel tempo, in caso di nebbia o pioggia può essere difficoltoso.

Dal Rifugio Punta Cervina si segue il sentiero n.4 passando sul fianco della Malga Talle, in breve si raggiunge la base della cima Punta Cervina da dove si può in mezzora raggiungere la cima della Punta a metri 2781 e da dove lo sguardo può spaziare sul massiccio dello Sciliar, sull'Alpe di Siusi, sul Sassolungo e quindi sul gruppo del Brenta.

Lasciata la cima, si scende verso il rif. Merano attraverso  i pascoli dell'Alpe di Anteran, si costeggia il profondo e freddo lago di S. Pancrazio, una breve salita al Giogo di Pietramala dove la zona rocciosa termina e sempre sul sentiero n.4 scendendo  si raggiunge il Rif. Merano, dove è possibile alloggiare.

5° Giorno: Rif. Merano - S.Giacomo - S.Genesio - Bolzano.

16° tratto settentrionale. Prov. BZ) • 15° giorno da Costanza.

Seguendo il sentiero n.4 si lascia il Rif. Merano sui pascoli in direzione Passo della Croce, il Giogo della Croce e quindi si scende a sudest per la larga dorsale al Giogo dei Prati dove si incontrano i sentieri per Sarentino, Verano e Avelengo.  Proseguendo si raggiunge la Capanna di Meltina, proseguendo verso sud passando per il Monte Meltina, per boschi di larici si scende al laghetto Fohrerweiher ed in 30 minuti fino a Lavenna con l'antica chiesetta di S.Giacomo con possibilità di ristoro e pernottamento. Proseguendo sulla segnaletica n. 1 in leggera discesa si raggiunge S. Genesio dove è consigliabile pernottare ed al mattino scendere con la cabinovia a Bolzano.

Il tratto che segue viene normalmente definito "Tratto meridionale del sentiero Europeo n.5". Può essere definito un percorso a se con inizio a Bolzano e terminare a Verona.

Si rammenta la possibilità di interrompere il sentiero Europeo n.5 in qualunque momento dato il transito dello stesso in zone abitate e raggiunte da servizi pubblici e privati di trasporti.

6° Giorno: Bolzano - Nova Ponente - Madonna di Pietralba - Redagno di Sopra

(1° tratto meridionale. Prov. BZ) • 16° giorno da Costanza.

A Bolzano (m. 262) una volta si prendeva il via dalla stazione a valle del più vecchio impianto funiviario delle Alpi e si raggiunge Colle di Villa (m.1135). Oggi ci s'incammina sul sentiero n.4 ed in meno di un'ora si raggiunge lo stagno "Totes Moos" dove s'incontra il sentiero n.1. Dopo il Maso Steiner la marcia prosegue nel bosco fino a raggiungere la bella radura dove si trova l'imponente Maso Lupicino, una breve, una breve salita porta al dosso che domina Nuova Ponente qui si incontra il sentiero n.2 antica strada dei pellegrini verso il santuario di Pietralba. Questo percorso permette un'ampia visione della Val d'Adige da una parte e della Val d'Ega a destra. Lasciata la piazza di Nuova Ponente, si segue la strada asfaltata per cinque minuti per poi girare a destra sempre sul sentiero n.2 fino a raggiungere e superare i vasti edifici facenti parte del convento costruito nel 1722 a questo punto ci si incammina sul sentiero n.9 che si innesta su di una strada asfaltata. Questo tratto è molto suggestivo come panorama e prosegue trascurando le varie deviazioni che si incontrano a destra e a sinistra per inserirsi poi sul sentiero n.4 che porta al margine del grande camyon del Butterloch, notevole fenomeno che permette alla vista l'alternarsi dei vari stati geologici. Da questo punto il sentiero scende verso il Rio delle foglie e varso la cascata d'acqua che precipita nel vallone detto "Taubenlek", quindi una ulteriore rapida salita all'ombra di un bosco e si ragginge Redagno di Sopra.

7° Giorno: Redagno di Sopra - Fontanefredde - Malga Monte Corno - Cauria

(2° Tratto meridionale. Prov. BZ) • 17° giorno da Costanza.

Sul sentiero n.9 da Redagno in discesa si raggiunge Redagno di sotto e da qui lungo la strada fino ad un bivio a destra che porta direttamente a Fontanefredde. Lasciato alle proprie stalle Fontanefredde si inizia a salire tra i boschi fino a Trodena e da qui si segue inl sentiero n.4 per scendere dolcemente fintanto che non si incontra una strada forestale da seguire per alcuni tornanti fino a giungere il passo della Cisa. Si prosegue e superata la Malga Monte Corno da dove si domina un panorama eccezionale si prosegue in discesa verso Cauria piccolo centro posto sopra la Chiusa di Salorno.

8° Giorno: Cauria - Lago Santo - Cembra/Faver.

(3° tratto meridionale. Prov. BZ) • 18° giorno da Costanza.

Una tappa tutta in discesa, se si escludono i primi 150 metri di salita nel bosco di Salorno, impervia però e da seguire con una certa attenzione. Dalla chiesa di Cauria in breve si raggiunge il bosco di Salorno dove una ripida salita porta ad un capanno con veranda ottimo per ripararsi dall'eventuale maltempo. Sempre sulla cresta boschiva senza notevoli dislivelli. La zona solitaria e suggestiva accompagna l'escursionista tra prati e sottobosco porta al grande piano dove sorge il rif. Potzmauer località di confine tra le amministrazioni di Bolzano  e Trento, dove è possibile sostare e quindi in un’ora e mezza circa si raggiunge il Lago Santo, in breve poi si raggiunge Cembra, al momento è consigliato sostare al rif. Potzmauer ed aggiungere un’ora e mezzo di cammino il giorno successivo.

9° Giorno: Cembra/Faver - Cembra - Segonzano - Palù del Fersina.

(4° tratto meridionale. Prov. TN) • 19° giorno da Costanza.

Poco dopo la riva del lago, il sentiero devia verso la Valle di Cembra, sempre proseguendo verso Faver da dove si prende a destra tra i filari di vitigno. Si attraversa il torrente Avisio. Vicino ad un bar inizia la salita che, tra frutteti e vigneti, si risale a Piazzo, prima del quale si possono vedere le rovine del castello di Segonzano. Si passa vicino alla Villa Aurora in breve si raggiunge la località di Segonzano. Una breve visita alle piramidi di Segonzano per chi ne è interessato e poi via ancora sul sentiero in salita a Quaras, per deviare leggermente a sinistra e raggiungere Bedollo sulla strada principale della Valle di Pinè. Si segue brevemente la strada sulla destra, subito dietro una curva presso un piccolo bar sulla sinistra una scorciatoia ripida porta sulla strada per Regnana da dove si può vedere tutta la strada fatta nel giorno precedente. Si sale lentamente la strada che da Regnana porta nella Valle del Fersina fino al passo Redebus . In circa mezzora seguendo la strada principale si arriva all'abitato di Palu'

10° Giorno: Palu' del Fersina - Malga Masi - Levico in Valsugana

(5° tratto meridionale. Prov. TN) • 20° giorno da Costanza.

Questo tratto è molto esposto e non permette rifornimenti idrici lungo il suo percorso.

Lasciate le case di Palù si sale verso est lungo la strada per circa mezz'ora fino ad un tornante di li prima diritti e poi nuovamente verso destra. Dopo aver attraversato il torrente, il sentiero  passa sul fianco dell'ultimo maso della Valle del Ferlina e si inerpica lungo il sentiero 325, fino al lago Erdemolo, dove si trova l'omonimo rifugio, ultima tappa possibile prima di Vetriolo Terme. Dal lago in una cinquantina di minuti si raggiunge la Forcella del Lago (m.2213) posta a sud del lago stesso. da questo punto si diparte anche il sentiero E.5 Alp. Dalla Forcella si prosegue la traversata delle creste fino ai dirupi dell'Hoabonti. Vi sono dappertutto resti della prima guerra mondiale sulla cresta e vale la pena soffermarsi per la visita. Al termine della traversata dell'Hoabonti in discesa brevemente si raggiunge al Passo della Portella (m.2154).

11° Giorno: Levico (Valsugana) Baita del Cangi - Luserna (Altip.no di Lavarone)

(6° tratto meridionale. Prov. TN) • 21° giorno da Costanza.

Si lascia Levico Terme al margine sud del paese, nei pressi del passaggio a livello ferroviario e si segue la strada asfaltata che passa oltre la superstrada in direzione Dazio. Si sale su sentiero ombroso alla Baita del Cangi si devia a sinistra e si prosegue su di una strada forestale  in bosco misto, fino ad un bivio ben segnalato a destra, poi fuori dal bosco si scende piegando a destra. Attraversato un piccolo corso d'acqua si segue il sentiero su strada forestale nuovamente in salita si oltrepassa la Provinciale per Asiago dove si trova Malga Rivetta. Nuovamente su strada forestale dove dopo due bivi a destra tutti ben segnati in leggera discesa si oltrepassa uno skilift e proseguendo in direzione sud si raggiunge l'ennesima strada forestale che porta a Luserna.

12° Giorno: Luserna - Carbonare - Albergo Ex Forte Cherle - Passo Coe

(7° tratto meridionale. Prov. TN) • 22° giorno da Costanza.

Il primo tratto fino a Carbonare è previsto con l'autobus. Il tragitto dura in tutto 50 minuti circa e le corse di norma sono due una al mattino ed una al pomeriggio. Da questo tratto molto spesso il sentiero Europeo tocca zone che furono teatro del primo grande conflitto mondiale. Oltrepassata la chiesa di Carbonare si prosegue su di una strada secondaria,si oltrepassa una cappella e si giunge ad un ponte. Prima su strada boschiva si raggiunge in salita malhga Clama, e quindi si giunge all'Albergo Ex Forte Cherle. Cinquecento metri più a nord ovest sorgono le rovine di quel che fu il poderoso Forte Cherle. La vista spazia sulla Val D'Astico. Si scende a fianco di un impianto di risalita fino ad una strada forestale per quindi risalire di 185 gradini alle rovine dell'ex ospedale militare austriaco quindi si prosegue verso Malga Pioverna Alta da quest' ultima a sinistra al Passo Coè col rifugio omonimo.

13° Giorno: Passo Coe - Monte Maggio Passo della Borcola Rifugio Lancia

(8° tratto meridionale. Prov. TN) • 23° giorno da Costanza.

Questo tratto è senz'altro tra i più belli e solitari di tutto l'itinerario E.5. Lasciato il Passo Coe si segue in direzione Monte Maggio che rimane sempre in vista si giunge ad una vecchia strada militare fino a giungere con poca fatica la cima di Monte Maggio. Si prosegue su strada militare fino al Coston dei Laghi e Monte Borcoletta, quindi a destra, si oltrepassa una vecchia cava in disuso e si raggiunge sempre in discesa il Passo della Borcola.

14° Giorno: Rifugio Lancia Pasubio Rifugio Papa Passo Pian delle Fugazze

(9° tratto meridionale. Prov. TN) • 24° giorno da Costanza.

Partiti dal Rif. Lancia si sale lungo il fianco del Monte Roite per giungere ai piedi del Dente Austriaco, da qui si raggiunge la cappella commemorativa e poi il Rifugio A. Papa da dove inizia la discesa attraverso la strada degli eroi antica mulattiera che serviva per il rifornimento di materiale al Dente Italiano. Attraversare questo tratto di sentiero che porta poi al Passo Pian delle Fugazze, permette di vivere l'ambiente della grande guerra. Su questa montagna caddero circa 50.000 soldati tra Italiani, Austriaci, Ungarici, ecc. sono ancora visibili gallerie, trincee, postazioni militari.

15° Giorno: Passo Pian delle Fugazze Rifugio Campogrosso.

(10° tratto meridionale. Prov. TN) • 25° giorno da Costanza.

Volendo, un'escursionista che partendo da Verona disponesse solamente di quattro/cinque giorni, potrebbe salire a Rovereto (TN) in treno e da qui con l'autobus raggiungere il Passo Pian delle Fugazze da dove iniziare questo ultimo e suggestivo tratto di sentiero E.5. salendo prima al Rifugio A. Papa attraverso la via delle gallerie strada costruita da minatori italiani composta di oltre una cinquantina di gallerie, pernottare sul Passubio e quindi scendendere dalla via degli Eroi per riprendere da questo 10° tratto meridionale del sentiero Europeo n.5.

Lasciato il passo si scende verso Malga Morbi ed attraverso un bosco si giunge ad una selletta sul lato ovest del Monte Cornetto da dove si può godere di un'ampia panoramica verso il Pasubio appena lasciato, il Cornetto, ecc. Si scende verso prati fioriti fino a raggiungere il Rifugio Campogrosso. E' possibile per escursionisti esperti effettuare un attraversamento su di un esposto sentiero di arroccamento.

16° Giorno:  Rifugio Campogrosso Cima Carega Rif. P.Scalorbi Giazza.

(10° tratto meridionale. Prov. TN - Prov. VR) • 26° giorno da Costanza.

E consigliata la partenza di buon'ora dal Rifugio Campogrosso in direzione di un capitello e da questo punto si salgono i ghiaioni alla base delle Guglie del Fumante in forte salita fino alla Bocchetta dei Fondi a questo punto è in vista il Rif. Pompeo Scalorbi. E' consigliato salire sull'ultima vetta del sentiero Europeo n.5, "la Cima Posta sul gruppo del Carega". La vetta si raggiunge in tre quarti d'ora di marcia passando prima dal rifugio Capanna Fraccaroli (a poche centinaia di metri dalla vetta). In discesa fino al Rif. Scalorbi prima tra verdi prati e poi sempre in discesa attraverso una verde e luminova vallata si giunge prima al rif. Boschetto poi parte sulla strada asfaltata comunale si raggiunge Giazza, frazione del Comune di Selva di Progno (vr) inizialmente per il creatore del Sentiero Europeo E.5 presso la piazza di Giazza si concludeva la sua avventura.

17° Giorno: Giazza Malga Parparo Maregge Croce Erbezzo

(11° tratto meridionale. Prov. VR  • 27° giorno da Costanza.

Tratto nato dalla volontà dei segnasentieri Veronesi  Cuoghi Franco e Avogaro Dario, che lasciata la piazza di Giazza iniziano in discesa per il vecchio borgo, attraversano il ponte sul torrente Revolto, si segue il sentiero del "Grosse" e si raggiunge in meno di due ore Malga Parparo. Si prosegue in direzione dell'Osteria Spiazzioi fino giungere ad una carrareccia nel bosco che si segue fino ad un bivio. Si attraversa il Vajo dello Squaranto e si risale alla contrada Merli. Si fiancheggia la chiesetta di S.Anna per poi arrivare alla contrada Maregge. Da questo punto si sale e scende sempre leggermente attraverso Contrada Tinazzo, Contrada Zambelli, la piccola cappella del Monte Valpiane e quindi all'Albergo Croce. Si attraversa la strada provinciale e si scende a Contrada Lesi e, passando attraverso le vecchie case si prosegue su di una vecchia stradina che porta al Vajo dell'Anguilla dal fondo del quale si risale leggermente fino alle prime case di Erbezzo.

18° Giorno: Erbezzo Ponte di Veja Croce dello schioppo Dondolo Montecchio Val Borago Avesa Verona

(12° tratto meridionale. Prov. VR  • 28° giorno da Costanza.

Lasciata Erbezzo, si segue la strada asfaltata fintanto che un sentiero non incanala l'escursionista nel Vajo dell'Anguilla ed attraverso muretti a secco e vecchie contrade lo porta al Ponte Basdinocci dove si segue per qualche centinaio di metri la strada asfaltata per poi ritornare nel Vajo fino alla sua base e quindi si risale fino al Ponte di Veja unico in Europa. Grande ponte in pietra di quasi cinquanta metri di apertura tra i piloni. Lasciata la località Ponte di Veja, si prosegue nell'antico borgo di Giare e da qui si inizia la triste discesa verso la fine di questo itinerario. che porta in  quattro / cinque ore ad Avesa attraversando prima Croce dello Schioppo, Dondolo e Montecchio località queste ultime tutte raggiungibili dall'autobus di linea da Verona. Dalla Piazza di Avesa con l'autobus urbano si raggiunge in pochi minuti il centro di Verona.

Dalla Piazza principale di Verona è partita l’ultima sfida del Sentiero Europeo E.5, raggiungere prima Venezia a piedi (al momento è consigliato l’uso del treno) e poi proseguire verso Roma.

FONTE: https://www.sentierieuropei.it

 

ALTRI ITINERARI

https://lessiniagps.blogspot.it/2011/07/erbezzo-e-dintorni.html

EVENTI

Festa del Formaggio Monte Veronese D.O.C. (ultima domenica di maggio)

L'ultima domenica di maggio si festeggia, secondo una tradizione secolare, la "Festa del Formaggio Monte Veronese D.O.P". Questa manifestazione è molto legata all'ambiente, perchè lavorare il latte è un'arte di queste parti.
Ad Erbezzo è stata anche ripristinata l'"Antica Confraternita dell'Arte dei Formaggeri", che ha preso origine da un decreto di Cangrande della Scala, Signore di Verona, nel 1.300. E come vuole la tradizione sin da quel tempo, ogni anno all'ultima domenica di maggio, viene insignito dell'alta onoreficenza di "Mastro Casar", il casaro che ha dimostrato di saper fare il miglior formaggio. Se capitate da queste parti, non perdete l'occasione di assaggiarlo, perchè nel formaggio Monte Veronese trovate un pezzetto di Lessinia.

Festa Internzaionale della Fisarmonica (ultimo weekend di giugno)

Erbezzo, fedele erede delle sue più antiche tradizioni, organizza ogni anno, l'ultima settimana di giugno, la Festa Nazionale della Fisarmonica, lo strumento tipico del folclore e delle tradizioni montanare. Nata quasi in sordina, questa manifestazione è diventata una delle più grandi a livello nazionale e ospita molti concorrenti stranieri. Pur mantenendo il carattere di una festa, è allo stesso tempo un impegnativo concorso tra artisti di ogni età e di ogni parte d'Italia, ai quali si aggiungono quelli di alcuni paesi europei. Sempre prestigiosi sono i componenti della giuria che è di livello internazionale ed annovera i più bei nomi dei fisarmonicisti in attività, come Gervasio Marcosignori e Vladimir Zubitsky.

Festa dei Gnocchi di Malga (seconda domenica di agosto)

Questa manifestazione, nasce sul Monte Castelberto, si trasferisce dopo qualche tempo a malga Lessinia, per poi stabilirsi definitivamnete presso il Capoluogo di Erbezzo, dove tuttora si celebra ogni anno. La festa dei Gnocchi di Malga, anche conosciuti come "Gnocchi Sbatui" per il modo curioso e particolare con cui si prepara l'impaso, costituisce ancora oggi, una testimonianza della tradizione culinaria tipica della montagna veronese. Si chiamano di malga perchè questo piatto era l'elemento principale che i malghesi, durante l'alpeggio estivo sui pascoli della Lessinia, preparavano utilizzando gli ingredienti più semplici e più a portata di mano: acqua, sale, farina, formaggio e burro. Questo è proprio il piatto tipico della Lessinia perchè si lega direttamente con la tradizione montanara.

Antica Fiera del Bestiame (secondo weekend di settembre)

La Fiera del Bestiame è la manifestazione più antica che si svolge ad Erbezzo. Dal 1886. ogni anno, al termine della stagione dell'alpeggio, in occasione della transumanza delle mandrie dagli alti pascoli della Lessinia verso le stalle, dove vanno a trascorrere l'autunno e l'inverno, la Fiera settembrina di Erbezzo costituisce il mercato autunnale di bestiame più importante di tutta la montagna veronese. Le razze da latte "bruna alpina" e "frisona italiana" sono quelle tipiche di questa zona della Lessinia. A fianco del mercato del bestiame vero e proprio, da alcuni anni, si svolge anche un'importante mostra di capi selezionati e di alto valore genetico, per promuovere e incentivare il miglioramento della specie. L'allestimento da parte della Pro Loco di un teatro-tenda per spettacoli musicali, offre l'opportunità di trasformare questa manifestazione in una grande festa di paese.

Raduno Provinciale degli Alpini presso il Monumento di Passo Fittanze (terza domenica di luglio)